Pakistan: la protesta degli avvocati

La repressione violenta della protesta degli avvocati pakistani che manifestavano contro il nulla-osta della Corte Suprema alla candidatura del generale Musharraf: una notizia che non poteva passare inosservata in questo luogo che si occupa prima di civiltà e quindi di diritto.
Circa un migliaio di persone si era radunato di fronte alla Commissione elettorale, mentre diecimila poliziotti anti-sommossa circondavano l’edificio. Quando i manifestanti, in maggioranza avvocati e giornalisti, hanno tentato di entrare, sono stati caricati dalla polizia.
Il leader della protesta Munir Malik, presidente dell’associazione avvocati, ha dichiarato “Osserviamo un giorno di lutto per protestare contro le pratiche fasciste del regime di Musharraf per sopprimere tutte le voci che dissentono dalle sue politiche e contro il suo sforzo illegale e anticostituzionale di farsi rieleggere“.
Gli avvocati hanno annunciato uno sciopero delle toghe a oltranza. Il loro movimento è all’avanguardia dell’opposizione civile.

Sommario:

I fatti
Brevi considerazioni

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