OpenParlamento: Ti riguarda, Ci riguarda. Essere consapevoli dell'attività dei parlamentari.

openparlamentoDel progetto Openpolis ne avevamo parlato in questo articolo nel settembre 2008.
Oggi parliamo di Openparlamento uno degli obiettivi che sin dalla nascita si era posto  il progetto openpolis (nella sezione denominata: prossimi passi) gestito dall’omonima associazione: indipendente, apartitica, aconfessionale e senza scopo di lucro.

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Il Web 2.0 di Barack Obama. Documenti e linee programmatiche di Barack Obama attraverso Scribd

L’elezione di Barack Obama quale 44° Presidente degli Stati Uniti d’America ha monopolizzato la scena mass-mediatica.
Si è molto parlato dell’uso fatto dei mezzi di comunicazione durante la campagna elettorale, dalla mole di denaro spesa per la pubblicità televisiva, al volantinaggio porta a porta effettuato dai sostenitori, tuttavia quello che ha eccitato di più le coscienze giornalistiche è stato l’utilizzo del web, senza, però, entrare mai nel merito dell’uso fattone.

Il neo-presidente, in effetti, si è mosso con abilità e sopratutto capacità, nell’ambito informatico, non rinunciando ad alcuno dei servizi, per così dire Web 2.0, offerti dalla rete.

obama

Il Blog di Barack Obama.

Lo strumento che sul web si è ormai affermato con maggior successo, universalmente usato per comunicare e per trasmettere notizie, idee e, al  contempo, per avere un immediato feedback dei propri interlocutori: il Blog.
In particolar modo, il Blog di Barack Obama è strutturato in modo completo (in pratica è un vero e proprio sito con la veste grafica di un blog).
Una sezione per conoscere il candidato Presidente ed il suo vice, la famiglia, i discorsi, i fatti visti dal punto di vista di Obama (Learn).
Una sezione per conoscere la posizione di Obama sulle principali questioni politiche: dai diritti civili all’immigrazione, dalla politica estera a quella sanitaria, dalla sicurezza alla politica fiscale (Issues);
Barack Obama sui media: in questa sezione vengono raccolte foto, apparizioni televisive, finanche la musica. Quello che mi ha colpito è stata anche la possibilità di configurare il proprio cellulare (in bell’esposizione un Balckberry ed un iPhone) per visitare le pagine o per ricevere notizie (Media).
Vi è anche una sezione nella quale ci si può iscrivere per impegnarsi concretamente (ed economicamente) trovando contatti e gruppi politici di appartenenza, convincendo gli indecisi, condividendo le proprie storie (Action);
La multietnicità del sito è data dalla sezione che guarda alle varie componenti etniche che compongono la società americana, ma non solo. VI è una sezione dedicata alle donne, ai militari, agli studenti, agli sportivi (People);
Infine, una sezione dedicata ad ogni singolo Stato che compongono gli Stati Uniti (States).
Non manca, quindi il blog, propriamente detto e, naturalmente la sezione merchandising (Store).

Barack Obama su Youtube

Aldilà di tutto il materiale che circola sul Presidente su Youtube, mi ha colpito molto lo speciale American Stories, American Solutions: 30 Minute Special. Un video/spot/documentario con il quale vengono delineati i problemi e le soluzioni.

Il profilo di Barack Obama su Facebook e su MySpace

Non sono un amante di questi due Socialnetwork, ma di certo non potevano mancare nel generale piano comunicativo questi due strumenti, usati dai più giovani (e non solo). Barack Obama su FacebookBarack Obama su Myspace.
Vengono raccolti video, commenti, opinioni, news.

Barack Obama su Wikipedia e su Linkedin

Più interessante l’utilizzo di Linkedin.Un vero e proprio CV del neo-Presidente. Anche su Wikipedia è presente la storia di Barack Obama.

L’album fotografico di Barack Obama su Flickr

Non poteva mancare l’account di Obama sul famoso servizio di condivisione di fotografie: Flickr. Sono raccolte oltre 50.000 foto che narrano visivamente la storia di Barack Obama. Mi piace evidenziare che le foto sono pubblicate con una licenza Creative Commons;

Le comunicazioni in tempo reale di Barack Obama su Twitter e Tumblr

Il primo ringraziamento per la vittoria è stato mandato da Barack Obama al popolo di internet attraverso un sms pubblicato direttaemnte su Twitter e rigirato dallo stesso a tutti i followers di Obama (anche attraverso sms -servizio ancora non disponibile in Italia). Twitter è un servizio di di chat non in real time che assomma le caratteristiche di un microblog.
Similmente su Tumblr è presente la pagina di Obama. Si tratta di un microblog che, generalmente, è utilizzato anche per la pubblicazione di notizie condivisibili anche con il sistema degli RSS.

I documenti e le linee programmatiche di Barack Obama su Scribd

Chi segue inDiritto ha potuto constatare come anche noi utilizziamo questo fantastico sevizio atto alla condivisione di documenti.
Siamo rimasti davvero colpiti quando abbiamo potuto avere accesso ai documenti (pdf) pubblicati da Barack Obama e liberamente scaricabili attraverso Scribd.

Si tratta di 10 documenti scritti in collaborazione con il Vicepresidente Joe Biden che delineano il pensiero e le linee programmatiche su questioni quali la lotta contro la fame; il salvataggio della classe media, delle piccole imprese e della famiglia, tutte realtà colpite in questi periodi di crisi e recessione; il piano sanitario, di cui non dimentichiamo è stata sempre una idea ed un punto di battaglia dei Clinton; i rapporti con l’Europa e la difesa nazionale; ed, infine l’idea di cambiamento.

Non si tratta di saggi, bensì, come detto, di linee programmatiche più o meno dettagliate, di cui consiglio la lettura.
Non mancherò di riprenderle e trattarle ogni qualvolta si presenterà l’occasione in relazioni ai fatti di politica e di cronaca.

Questo l’elenco dei documenti:

Barack Obama e Joe Biden: Il piano nazionale di lotta contro la fame (Barack Obama; Joe Biden’s Plan for Tackling Domestic Hunger) – 3 pagine;

Barack Obama e Joe Biden: Il piano di salvataggio della classe media (Barack Obama and Joe Biden’s Rescue Plan for the Middle Class) – 7 pagine;

Barack Obama & Joe Biden: Il piano di emergenza per il salvataggio della piccola impresa (Barack Obama & Joe Biden’s Small Business Emergency Rescue Plan) – 3 pagine;

Barack Obama: Il piano Sanitario (Barack Obama’s Healthcare Full Plan) – 9 pagine;

Barack Obama & Joe Biden:La tutela degli interessi degli Stati Uniti e lo stato d’avanzamento dei valori americani nelle nostre relazioni (Barack Obama & Joe Biden: Protecting U.S. Interests & Advancing American Values in our Relationship) – 2 pagine;

Rafforzare la nostra sicurezza comune investendo nella nostra comune umanità (Strenghtening Our Common Security by Investing in Our Common Humanity) – 9 pagine;

Barack Obama & Joe Biden: Un partenariato più forte con l’Europa per una America più sicura (Barack Obama & Joe Biden: A Stronger Partnership with Europe for a Safer America) – 4 pagine;

Barack Obama: sugli Affari della Difesa: Le Forze Armate Statunitensi del 21° secolo (Barack Obama on Defense Issues: A 21st Century Military for America) – 12 pagine;

Barack Obama: il piano di lavoro per sostenere le donne e le famiglie (Barack Obama’s Plan to Support Working Women and Families) – 16 pagine;

Il cambiamento di cui abbiamo di bisogno a Washington (The Change We Need in Washington) – 11 pagine;

Barack Obama CTO: quali sono le priorità nazionali?

Un servizio attivato recentemente è Obama CTO, un sito in stile Digg (Digg su Wikipedia) per indicare quali siano le maggiori urgenze in ambito tecnologico e scientifico di cui si deve occupare il national chief technology officer. Gli utenti iscritti hanno 10 voti da assegnare a quelle che credono le priorità programmatiche di cui si devve occupare l’il detto ufficio, con un massimo di tre voti per argomento (ne possono essere suggeriti altri). Inoltre, se un determinato obiettivo votato viene completato o cancellato, i voti sono restituiti all’utente.
Al momento le priorità più votate sono:

  • Garantire la libera accessibilità e la neutralità di Internet (Ensure the internet is widely accesible and network neutral);
  • Garantire la nostra privacy e abrogare il Patriot Act (ensure our privacy and repeal the patriot act);
  • Abrogazione del Digital Millennium Copyright Act (DMCA) – (Repeal the Digital Milennium Copyright Act (DMCA);
  • Libero accesso ai dati Governativi attraverso le varie tecnologie API, XML, RSS (Open Government Data (APIs, XML, RSS);
  • Avviare la ricerca e l’innovazione nel settore dell’energia (Kick Start Research and Innovation in Energy);
  • Garantire l’accesso ad ogni comunità in America alla banda larga (Get broadband to every community in America);

Credo di poter dire che il Popolo Statunitense abbia le idee chiare sul futuro tecnolgico e scientifico della propria nazione.
(notizia Via LifeHacker)

Un ultima notazione: è, certo, di grande rilievo il lato comunicativo, mass-mediatico ed anche propagandistico della macchina messa in piedi da Barack Obama. Ma ciò non si risolve in sola pubblicità, credo si possa dire che tutti questi strumenti siano espressione di trasparenza e di possibilità di controllo dell’operato dei personaggi politici.
Controllo da parte degli elettori, ma anche da parte degli antagonisti politici (come non ricordare la polemica seguita alla pubblicazione del profilo di Sarah Palin su Wikipedia).
Una democrazia si fonda, anche, sulla possibilità di controllo e conoscenza (e non su ricchi premi e cotion), ma sopratutto sull’impegno dei singoli individui.
L’attenzione al Web da parte del neo-eletto presidente, dimostra l’attitudine del popolo statunitense, attento alla comunicazione, ma anche all’informazione.
In pratica il terreno in cui si è mosso Barack Obama era già un terreno fertile e popolato.

Alcuni articoli interessanti:

Conosciamo chi ci rappresenta: Openpolis l'attività e le dichiarazione dei nostri politici online

Seguire l’attività dei propri rappresentanti politici dovrebbe essere un diritto ed un dovere di ogni cittadino. Eppure, stranamente, nell’era dell’informazione reperire determinate notizie, aggiornarsi ed informarsi non è sempre cosa facile ed immediata.

Grazie a questo articolo di un sito straordinario come Digital Lex, ho scoperto l’esistenza del progetto Openpolis.

Cos’é Openpolis

Openpolis

Come recita la pagina Chi siamo del sito:
Openpolis è un progetto no-profit dell’associazione openpolis e della comunità di diverse persone che hanno collaborato, tra le quali: Alessandro Curci, Giuseppe Caprarelli, Alessandro Giangiulio, Raimondo Fanale, Luca Soda, Renato Minei, sal.
openpolis è un’associazione “senza scopo di lucro” e “indipendente da partiti e movimenti politici” che promuove l’uso della rete e del software open source per favorire la trasparenza pubblica e la partecipazione collettiva al controllo delle informazioni e delle scelte politiche.
La prima iniziativa no-profit dell’associazione fu il sito voi siete qui in occasione delle elezioni politiche del 2006
“.

Lo scopo del progetto è quello di favorie l’informazione, la trasparenza e il controllo della politica da parte delle persone, ma anche quello di creare una comunità attenta ed attiva.

Come funziona Openpolis

Nella homepage è possibile inizialmente scegliere cosa ricercare:

Politici: è possibile ricercare un politico attraverso il nome, ovvero attraverso l’istituzione dallo stesso ricoperta, Membri di Giunte e Consigli Regionali, Membri di Giunte e Consigli Provinciali ed, addirittura, Membri di Giunte e Consigli Comunali.

Dichiarazioni: Si tratta di una pagina letteralmente straordinaria: dove si trovano le dichiarazioni dei politici suddivise per argomenti, più la scritta è grande maggiore è il numero delle dichiarazioni associate all’argomento. Se si fa click su un singolo termine verranno visualizzate le dichiarazioni dei politici riferite all’argomento selezionato.  Il tutto funziona come una nuvola di tag (vedi l’articolo precedente) dove poter selezionare l’argomento per controllare le reazioni politiche sullo stesso. Le dichiarazioni sono visualizzabili per settimana – mese – sempre.

Posizioni: E’ la pagina di carattere più sociale – insieme a Comunità- e rappresenta le posizioni dei partiti sui temi scelti dagli utenti. Citiamo dal sito: “Nelle settimane precedenti gli utenti di openpolis hanno proposto, votato e discusso 221 temi da sottoporre ai partiti. Di questi ne sono stati selezionati 25 e sono stati spediti ai partiti (vedi la lista) chiedendo le loro posizioni“.

Comunità: In questa pagina si realizza un vero e proprio Social-Network ed è costituita dai dati relativi alla comunità degli utenti di openpolis. Infatti clliccando sul nome di un utente si accedde alla sua pagina personale.  Attualmente è in costruzione strumenti che permetteranno sul sito la comunicazione tra gli utenti stessi: messaggistica, creazione di gruppi, etc.

Pertanto, Openpolis non rappresenta solo un sito da consultare, ma anche un luogo dove gli utenti diventano in prima persona artefici dei contenuti informativi attraverso la registrazione rispettando, non è mai superfluo rammentarlo, il regolamento e le condizioni d’uso.

Il futuro di Openpolis

Voglio segnalare anche il fatto che il progetto Openpolis ha un suo programma evolutivo pubblicato in questa pagina programmatica denominata Prossimi passi.
Sono previste, infatti, sei direttrici evolutive:

1. Strumenti per il monitoraggio delle attività parlamentari
2. Strumenti per la comunità (social networking)
3. Strumenti per il lobbying comunitario
4. Strumenti per l’amministrazione e la moderazione di contenuti e utenti
5. Nuove informazioni nella pagina del politico
6. Strumenti per l’informazione e il dibattito politico elettorale

Ed è possibile approfondire e partecipare all’evoluzione di ciascuno delle superiori evoluzioni del progetto.

Openpolis è un luogo che mi ha entusiasmato per il progetto portato avanti, ma anche per le modalità con cui è stato realizzato: un modo chiaro, semplice e trasparente.
A tal riguardo voglio segnalare che nella sezione software libero non solo vi è la possibilità di partecipare allo sviluppo del codice, ma sono indicati anche i software utilizzati: “openpolis è rilasciato come software libero liberamente riutilizzabile. Nasce sulle spalle di altri software liberi che ci teniamo a elencare, perché senza di essi il nostro lavoro sarebbe stato semplicemente impossibile“.

Via: Digital Lex – diritto e tecnologia