Dati sulla Giustizia: i risarcimenti dello Stato Italiano per ingiusta detenzione

di: Avv. Gerlando Gibilaro

Con questo articolo di Valentina Stella: “Ingiusta detenzione, in 30 anni quasi un miliardo in risarcimenti” il Dubbio del 17 aprile commenta la relazione del ministro Nordio che conferma il trend degli errori giudiziari in Italia.

Abbiamo voluto fare un elenco puntato dei dati esposti nell’articolo del Dubbio:

1. Risarcimenti per ingiusta detenzione nel periodo 2018-2023: 4.368 persone risarcite, per un totale di 193.547.821 euro.

2. Azioni disciplinari nel periodo 2017-2023: 87 azioni avviate, con esiti come segue:
– Non doversi procedere: 44
– Assoluzioni: 27
– Censure: 8
– Ammonimenti: 1
– In corso: 7

3. Misure cautelari nel periodo 2018-2023:
– Nel 2018: 31.970
– Nel 2021: 24.126
– Nel 2022: 24.654
– Nel 2023: 24.746

4. Percentuale di misure cautelari custodiali e non custodiali:
– Custodiali: circa il 57%
– Non custodiali: circa il 43%

5. Percentuale di misure cautelari carcerarie e di arresti domiciliari:
– Carcerarie: 32%
– Arresti domiciliari: 25%

6. Utilizzo delle misure cautelari tra sezioni GIP e dibattimentali:
– GIP: circa il 75%
– Dibattimentali: circa il 25%

7. Numero di procedimenti per ingiusta detenzione nel 2023: 1.120

8. Ordinanze di pagamento per ingiusta detenzione nel 2023: 619

9. Spese statali per risarcimenti nel 2023: 27.844.794 euro

10. Principali distretti per spese di risarcimento:
– Reggio Calabria: 8.019.396 euro
– Palermo: 3.845.580 euro
– Roma: 2.626.240 euro

11. Azioni disciplinari nel 2023: sette azioni promosse, tutte ancora in corso.

12. Casi di errori giudiziari in Italia dal 1991 al 31 dicembre 2023: 31.397 casi.

13. Spesa complessiva dello Stato per errori giudiziari: 960.781.000 euro (dato fino al 2023).

Questi dati, sommariamente esposti ed estrapolati, forniscono una panoramica dei problemi e delle tendenze nel sistema giudiziario italiano riguardanti misure cautelari, ingiuste detenzioni, azioni disciplinari e spese per risarcimenti.

In questo articolo di Nicoletta Cottone su il Sole 24ore: “Non solo Beniamino Zuncheddu: errori giudiziari e ingiuste detenzioni sono costati 930 milioni dal 1991 al 2022” vengono ripercorsi i casi più eclatanti, anche se ciò che colpisce è il numero e l’entità dei risarcimenti.

Proprio in questi giorni, addirittura, si pone la questione relativa al fatto che le motivazioni della sentenza sul processo di revisione rischiano di negare a Beniamino Zuncheddu il giusto risarcimento.

E come non ricordare il caso del ristoro tagliato del 30% ad un clochard motivato sulla base dell’assenza di una casa, di affetti e in considerazione dell’accentuata marginalità sociale e “subalternità culturale”.
Decisione aberrante poi corretta dalla Cassazione.
Ma quanta fatica, quanto tempo, quanti soldi spesi per affermare un principio basilare, ovvero che la libertà ha lo stesso valore per tutti.

Sul sito del Ministero della Giustizia vi è la pagina dedicata alla Statistiche.

Nella materia civilistica, certo, la questione dell’errore è più complessa, ma non meno drammatica e delicata (si parla pur sempre di diritti ed in molti casi estremamente rilevanti come in un risarcimento per danni o in un licenziamento discriminatorio).

Ci chiediamo quante sentenze vengono riformate in Appello? Quante in Cassazione? Elementi sicuramente che possono aiutare a comprendere determinati trend. Senza contare i c.d. tempi della giustizia anche in ambito civile.

A mio avviso non si tratta di una sezione facilmente ed immediatamente intellegibile e ciò con riferimento sia alla consultazione, al reperimento dei dati ed alla interpretazione.

Riteniamo che i dati sulla Giustizia appartengano a tutti e debbano essere spiegati per essere facilmente compresi da chiunque.

Ci riproponiamo di tornare in futuro su questi argomenti.